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Mohammed bin Salman, Salman bin Abdul-Aziz

In Arabia Saudita il piano del principe Mohammed taglia sussidi e stipendi. L’austerità morde e cadono i consumi. A rischio la stabilità del Regno.

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L’Arabia Saudita comincia a risentire pesantemente della crisi economica; è la conseguenza della tempesta perfetta costruita dalla casa reale: spese fuori controllo, guerre e crollo del prezzo del petrolio.

Il piano annunciato con grande enfasi dal principe Mohammed bin Salman nel giugno scorso, frenare le spese e diminuire la dipendenza dal petrolio, secondo un report di Bloomberg in realtà sta solo tagliando sussidi e salari diminuendo drasticamente il potere d’acquisto dei sauditi e il tenore di vita a cui erano abituati. Così si deprimono i consumi e la crescita va a rotoli; è la stessa spirale perversa che ha attanagliato tante Nazioni prese nelle spire delle politiche d’austerità, e che adesso comincia a vedersi in un Paese abituato a scialare.

La stessa popolazione giovanile, che in Arabia Saudita rappresenta il 60% degli abitanti, cresciuta negli anni in cui il benessere era dato per acquisito, adesso è sempre più scontenta per la stretta dell’austerità che va aumentando.

Secondo Bruce Riedel, senior fellow alla Brooking Insitution, l’Arabia Saudita ha sino ad ora evitato il peggio bruciando le riserve finanziarie: dall’agosto del 2014, quando hanno toccato il massimo di 737 Mld di dollari, ne sono state impiegate per 175 Mld per finanziare un deficit che ha raggiunto il 16% del Pil. Continuando così, visto il ritmo sempre crescente con cui vengono bruciate, in pochissimi anni sarà la bancarotta.

Per questo il principe Mohammed, colui che al momento ha in mano il potere a Riyadh, con il suo gruppo d’esperti ha lanciato un piano fatto di tagli (quelli che hanno già cominciato a mordere i sauditi) e d’improbabili investimenti che, a detta degli analisti internazionali, è assai improbabile che riducano la dipendenza dell’Arabia Saudita dal greggio; stando alle loro analisi, è assai più probabile che, non governando il prezzo del barile e intestardendosi nella guerra per tenerlo basso, si crei una rischiosa instabilità.

Il principe è però deciso a proseguire e, per finanziare un enorme fondo sovrano attraverso cui agire, ha in programma di vendere parti essenziali delle società statali, fra cui il colosso petrolifero Aramco.

Intanto, la crisi di liquidità sta portando il Governo a ritardare i pagamenti, mettendo in allarme fornitori abituati ad essere saldati rapidamente, e investitori che cominciano ad alleggerire le posizioni sui titoli sauditi: l’anno scorso, il principale indice di borsa dell’Arabia Saudita è sceso del 26% e quest’anno non va meglio. L’aggravarsi della situazione sta mettendo in una posizione delicata il 31enne principe Mohammed, che non solo è il ministro della Difesa e regge i Dicasteri economici, ma è nei fatti dietro tutte le scelte politiche ed economiche saudite.

Secondo Gregory Gause, della Texas A & M University, i rischi seri per lui provengono dall’interno della famiglia reale, messa da parte dal suo protagonismo e sempre più inquieta per il precipitare della situazione.

Il disastroso andamento della guerra in Yemen, gli effetti deleteri del crollo del prezzo del barile sulle finanze saudite e il crescente risentimento popolare – fatto nuovo per una popolazione abituata ad essere “mantenuta” dal Governo – sono una miscela che possono spingere a un colpo di palazzo che allontani il giovane principe e con lui il clan dei Sudairi, che si è impadronito del potere con re Salman. Un’eventualità che potrebbe verificarsi quando il sovrano che fa da schermo al principe, ammalato e praticamente inabile, sarà presto costretto a ritirarsi.

Per questo Mohammed ha la necessità di un rapido successo, ma l’andamento di tutte le iniziative in cui si è cimentato (guerra del prezzo del greggio, guerra in Yemen, rinnovato appoggio ai “ribelli” siriani, tentativo di “comprare” l’Egitto, iniziative economiche e piani di austerità) è sempre peggiore.

Per l’Arabia Saudita, la Storia sta apparecchiando una nemesi costruita sugli errori e sui crimini commessi dalla stessa corrotta monarchia wahabita che la regge.

 

Di Salvo Ardizzone

 

3 settembre 2016

Fonte: http://www.ilfarosulmondo.it/arabia-saudita-crisi-economica/